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Chi non riconosce il genocidio del popolo armeno

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Società Protezione Beni Culturali: "Da Regione e Comune nessuna risposta"

da Il Quotidiano del Molise (6 febbraoio 2018)

08 febbraio 2018

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“Porta la data dell’11 Luglio 2016 la richiesta inoltrata al presidente Vincenzo Cotugno con la quale, in qualità di presidente della S.I.P.B.C. – Sezione Molise, chiedevo l’impegno da parte della Regione Molise a riconoscere il genocidio del popolo armeno da parte della Turchia. Medesima richiesta inoltrata anche al Comune nella persona dell’assessore Emma de Capoa. Non ho mai ricevuto risposta!”.

Lo sfogo che esprime Isabella Astorri è carico di amarezza e di profonda delusione. Una delusione ulteriormente accresciuta nel constatare l’indifferenza delle istituzioni regionali e comunali in merito ad argomenti sui quali si dovrebbe riflettere, esprimere tutta la nostra sensibilità, fare appello alla solidarietà prendendo decisa posizione di condanna rispetto alle colpe commesse che risultano ancora più offensive quando piuttosto che far giungere il pentimento si pratica il negazionismo. Quello commesso nei confronti del popolo armeno: il massacro di oltre 30 mila persone ad opera del governo dei “Giovani Turchi” affermatosi nell’impero ottomano nel 1915, periodo precedente la prima guerra mondiale, può considerarsi il primo genocidio dell’era moderna. Nella notte tra il 23 e il 24 aprile del 1915 vennero eseguiti i primi arresti tra l’èlite armena di Costantinopoli e, in un solo mese, più di mille intellettuali, tra cui giornalisti, scrittori, poeti e perfino delegati al parlamento furono deportati all’interno dell’Anatolia e massacrati lungo la strada. Delitti contro l’umanità come è appunto l’olocausto del popolo armeno sono tragedie che appartengono a tutti e pertanto non possono essere negate facendo leva sulla non conoscenza della storia; occorre invece impegnarsi affinché sia resa giustizia a coloro che le hanno subite. Il rammarico che esprime Isabella Astorri è acuito dalla presenza di Erdogan, il presidente della Turchia, in queste ore in Italia dove ha incontrando le massime istituzioni italiane e, dopo 59 anni di assenza di rapporti con il papato, ha fatto il proprio ingresso nelle stanze del Vaticano.

“È offensivo il modo in cui sia la Regione che il Comune hanno ignorato la nostra richiesta invece, sollecitamente accolta, da altre Regioni e Stati europei. La S.I.P.B.C. oltre a tutelare i Beni Culturali si adopera per la tutela dei diritti umani. Mi viene da pensare che chi in Molise propone e si impegna nell’esercitare la cultura deve essere affetto da masochismo, da pazzia conclamata se è vero che dopo ogni delusione continuiamo a portare avanti gli impegni assunti continuando a procurarci del male. Infatti mi era stata avanzata la proposta di una mia nomina a vice presidente nazionale, carica però non compatibile con quella di presidente regionale per cui benché lusingata del riconoscimento ho rifiutato intenzionata come sono a volermi adoperare a favore della cultura a dispetto della scarsa considerazione della lasse politica regionale. L’ultimo episodio che intento denunciare è l’esclusione – a seguito della presentazione di un nostro articolato progetto – della nostra Associazione che ha risposto al concorso indetto dalla Regione: “Sperimenta Molise”. Ben 219 i progetti ammessi! Dell’accoglimento del nostro non vi è traccia! Noi riteniamo di fare e saper fare cultura ma evidentemente non siamo bravi ad imbottigliare pomodori e preparare sott’oli”.

Fin qui niente di grave, non siamo noi i protagonisti perché a dirla con parole povere: non ce l’ha ordinato nessuno tant’è che ho rinunciato al ruolo di presidente nazionale della S.I.P.B.C. proprio per poter continuare a svolgere questo ruolo nel Molise. La mission del nostro affannarci, organizzare, operare è quella di sollecitare i cittadini a conoscere, capire, penetrare dal punto di vista culturale.

Alcune regioni italiane (recentemente la Sicilia) e stati europei, come la Germania, hanno operato in tal senso, mentre, ancora oggi lo Stato turco rifiuta di riconoscere questo orrendo crimine. Siamo in contatto con l’Ambasciata armena e ci siamo occupati di questo tema in un interessante Convegno che abbiamo organizzato a Campobasso il 19 aprile u. s. (e che lei ricorderà, in quanto, come di consueto le è stato inviato l’invito).

Noi della SIPBC ONLUS ci occupiamo di beni Culturali, ma anche di tutela dei Diritti in generale. Non a caso, la nostra sede legale è a Sanremo presso L’istituto Internazionale di Diritto Umanitario”. 

da Il Quotidiano del Molise (6 febbraoio 2018)

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