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La Regione fa acquisti improvvidi

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Acquistata una nuova sede per Arpa Molise con soldi sottratti alla Fondovalle Succida-Tammaro

di La RSU CGIL

12 gennaio 2018

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Da tempo Arpa Molise è sotto la lente di ingrandimento, ad opera di alcuni organi istituzionali regionali e dagli organi di stampa, di non eseguire i propri compiti istitutivi secondo uno schema procedurale in grado di confortare la cittadinanza in merito alle risultanze di analisi ed indagini eseguite nelle aree più compromesse sotto il profilo della qualità ambientale. Pur senza entrare nel merito della rispondenza oggettiva di tali accuse sull’operato della stessa, appare utile evidenziare le criticità esistenti nell’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente, al fine di attribuire le responsabilità obiettive e soggettive onde individuare i possibili rimedi futuri in grado di fornire la giusta dignità ad un organismo tecnico di fondamentale importanza per la salvaguardia dell’ambiente e della salute dei cittadini.

Secondo la legge istitutiva (L.R. 38/99), Arpa Molise possiede una propria autonomia economica, amministrativa e gestionale, garantita dalla presenza del Direttore Generale che gestisce, indirizza e pianifica tali funzioni. Pertanto il ruolo, sempre in conformità della stessa legge istitutiva, va individuato e scelto con una selezione di livello nazionale, in un elenco di figure professionali rispondenti a determinate caratteristiche specifiche, con adeguate competenze in ambito ambientale, la cui nomina ha una durata triennale, prorogabile di due anni e rinnovabile per una sola volta, pari a otto anni complessivi. Tale durata, apparentemente lunga, può in realtà consentire una programmazione coerente delle esigenze strutturali dell’Agenzia e delle attività di salvaguardia ambientale, con una visione di medio periodo, utile al raggiungimento di obbiettivi di qualità.

Nella realtà dei fatti, invece, Arpa Molise è dal 22 giugno 2015, per volontà della giunta regionale, attraverso i dettami della deliberazione n 301, sottoposta ad una nomina commissariale, con lo scopo esclusivo, espressamente enunciato, di superare e concludere la procedura di approvazione del nuovo elenco di idonei, propedeutico alla nomina del nuovo Direttore Generale, unica giustificazione per avvalorare la straordinarietà dell’evento.

Purtroppo però da quella data, di proroga in proroga, si è giunti a gennaio 2018 e Arpa Molise è ancora gestita da un Commissario Straordinario nominato direttamente dalla Giunta Regionale. E’ lecito chiedersi quale autonomia operativa, scevra da eventuali ingerenze politiche, possa mai avere un Commissario nominato direttamente e rinnovato ogni tre o quattro mesi, oltre alla tangibile circostanza che, in questa evenienza, viene meno sicuramente ogni capacità di programmazione delle attività e di ammodernamento della struttura agenziale, oggi particolarmente necessaria per far fronte ai continui mutamenti delle esigenze di indagine, riscontrabili in campo ambientale.

Ad avvalorare questo limite gestionale è la continua riduzione dei fondi messi a disposizione di Arpa dalla Regione Molise, che negli ultimi anni consentono a malapena il pagamento degli stipendi, con limitazione delle capacità operative, aggravate anche dal progressivo deterioramento, a volte persino inadeguatezza, delle apparecchiature di laboratorio, le cui procedure di analisi non sono mai state accreditate esaustivamente su tutte le matrici ambientali. Questa progressiva limitazione dei fondi strutturali messi a disposizione di Arpa, è stata alleviata parzialmente con elargizioni specifiche di somme da parte della Regione Molise, concesse di volta in volta per la realizzazione di attività che per competenza sono nelle funzioni stesse della regione ma che attualmente non sono più da essa realizzate.

Questa continua sudditanza nei confronti della Regione obbliga di volta in volta Arpa Molise ad occupare parte del suo personale tecnico, distogliendolo dalle attività proprie d’istituto, per portare a termine i nuovi compiti assegnati, quasi sempre caratterizzati da funzioni burocratico-amministrative.

Oltre a queste anomalie gestionali si assiste negli ultimi tempi ad avvenimenti che sembrano non avere alcun senso logico. Questo è il caso della sede di Arpa Molise e nello specifico di quella della direzione generale. Tale sede già di proprietà di Arpa Molise, collocata presso il terzo piano del vecchio ospedale di Via Ugo Petrella a Campobasso, è stata ristrutturata da pochi anni e completata negli ultimi mesi del 2017 con il cablaggio degli impianti e con spese non indifferenti.

Tutto quanto esposto non dovrebbe destare alcun dubbio circa la logicità ed opportunità gestionale, ma ad offuscare la situazione si è palesata recentemente una delibera di giunta regionale, la n. 461 del 13 dicembre 2017, con la quale la Regione Molise concede ad Arpa un finanziamento di 2.745.000 euro per l’acquisto di una nuova sede, in cui il valore strategico dell’operazione risiederebbe, a detta dei proponenti, nel ricongiungimento della direzione generale di Arpa Molise con la sede del Dipartimento provinciale sito in contrada Selvapiana, come se le due sedi fossero distanti migliaia di chilometri l’una dall’altra e prive dei dovuti collegamenti. A rendere ancora più assurda questa operazione è il fatto che i fondi concessi per l’acquisto della nuova sede Arpa, siano stati sottratti ad un intervento di viabilità originariamente assegnato per la realizzazione della F.V. Succida Tammaro Lotto II° , dalle risorse FSC 2000-2006, nell’ambito dell’Accordo di Programma Quadro in materia di Trasporti e Infrastrutture Viarie. Questa operazione è quantomeno discutibile, anche in considerazione che la maggior parte della rete viaria regionale è soggetta costantemente a forte dissesto idrogeologico, per cui ogni privazione di fondi da tale destinazione, laddove non sia strettamente necessaria, non appare assolutamente condivisibile.

Da questa strana iniziativa, inoltre, non è chiaro quale sarà il destino dell’attuale sede di Via U. Petrella, ma probabilmente sarà regalata all’ASREM, proprietaria della restante parte dello stabile, ponendo un ulteriore dubbio sulla liceità dell’intervento.

Alla luce di questa discutibile operazione è dunque necessario auspicare che Arpa Molise sia amministrata, quanto prima, da un Direttore Generale responsabile e nel pieno delle sue capacità gestionali, il quale, oggi, a fronte di una scelta non condivisibile come questa, conoscendo le problematiche ambientali esistenti in alcuni territori della Regione Molise, cosciente della necessità di dare assoluta precedenza alle esigenze di ammodernamento ed adeguamento qualitativo delle prestazioni ambientali richieste per far funzionare al meglio l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente, non avrebbe mai portato a termine l’acquisto di un nuovo immobile per la costruzione della sede amministrativa dell’Ente, la cui scelta parrebbe essere funzionale esclusivamente al soddisfacimento di altre esigenze che nulla hanno a che vedere con la missione istitutiva di Arpa Molise.

Oltre a ciò, è quanto mai doveroso fare un appello a tutte istituzioni regionali competenti, affinché venga bloccata definitivamente questa inutile e dannosa operazione di acquisto di una nuova sede per la Direzione Generale di Arpa Molise, evitando di distogliere una quantità di fondi così elevata, precedentemente destinata ad interventi di gran lunga più importanti per la collettività molisana.

di La RSU CGIL

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