Stampa 

Un medico isernino protagonista al “San Carlo per il sociale”

Visite: 583

Il 10 gennaio, in scena nel teatro partenopeo, il noto ginecologo Giuseppe Laurelli esporrà la nuova tecnica di trattamento conservativo del cancro dell’endometrio

di isnews.it

08 gennaio 2018

Back 

Il palcoscenico del teatro San Carlo sta per trasformarsi in un angolo della dolce Parigi; continuano, infatti, gli ultimi ritocchi della Bohème di Puccini, in scena con la prova generale mercoledì prossimo, 10 gennaio, alle ore18. A rendere ancor più d’eccezione la serata, l’evento organizzato nell’ambito del progetto ‘Il San Carlo per il sociale’, teso a promuovere enti e associazioni benefiche nazionali e internazionali su delicate tematiche di ricerca, prevenzione, sanità e istruzione. E ad avere l’arduo – ma emozionante – compito di aprire la serata, sarà il ginecologo Giuseppe Laurelli, isernino doc.

Laurelli, da anni vicedirettore dell’Istituto tumori Napoli-Ircss ‘G. Pascale’, farà luce sull’innovativo progetto di ricerca clinica e biomolecolare ‘Endometrial cancer conservative treatment’, messo in atto sotto la sua direzione dall’equipe di videochirurgia ginecologica, la quale detiene la più ampia esperienza internazionale, nonché incoraggianti risultati su prestigiose riviste di settore. “Il cancro all’endometrio – spiega Laurelli – è il quinto tumore per frequenza in Italia, con oltre ottomila casi nuovi all'anno. Le donne più colpite si aggirano attorno ai 60 anni, ma un 25% di donne viene attaccato in fase premenopausale e un 5% prima dei 40 anni. Il nostro scopo è quello di curare e preservare la fertilità di ogni giovane donna investita da questo male”.

Tale progetto, di grande impatto sociale, non prevede la tecnica standard della rimozione chirurgica della massa tumorale e l’asportazione totale di utero e ovaie; il nuovo trattamento conservativo sperimentato dall’equipe del Pascale consente alle pazienti giovani, affette da un tumore di grado istologico basso (g1) allo stadio 'primo A' intramucoso, di conservare integra la propria capacità riproduttiva.

Come spiega ancora Laurelli, “il Pascale detiene la casistica più alta al mondo; ad oggi sono circa 40 le donne che si sono sottoposte a questa nuova tecnica. Tuttavia, negli ultimi anni stiamo registrando un incremento delle domande; alla ricerca clinica e biomolecolare, infatti, abbiamo aggiunto la comunicazione sanitaria per raggiungere il maggior numero di soggetti interessati. Finalmente una voce si sta diffondendo, ma non è ancora abbastanza”.

Ma quale sarebbe il miglior apporto che i media e la società scientifica e non potrebbero dare alla ricerca dell’equipe guidata dal ginecologo isernino? Presto detto:

“Senza dubbio l’informazione. Informazione e ricerca in questo caso sono strettamente collegate. Abbiamo bisogno di divulgare, di far comprendere, di dare voce a questa scoperta. Ma abbiamo bisogno, prima di tutto, di una numerosità statistica molto più alta per poter capire se tale tecnica conservativa possa essere applicata d’ora in avanti, sempre. Abbiamo bisogno che i centri oncologici di tutto il mondo si mettano in contatto fra loro per studiare tutto questo e verificare sia efficace o meno”.

A tal proposito, infatti, Laurelli ha dato vita nel febbraio 2015 a un registro internazionale del trattamento conservativo del cancro dell’endometrio nelle giovani donne, che ha la funzione di “unificare i risultati ottenuti in tutte le istituzioni, standardizzare la metodica e procedere a un’analisi dei risultati su un campione molto più rilevante”.

Cosa dire: la portata del progetto è senza dubbio importantissima. E’ forse l’inizio di una nuova speranza per qualsiasi giovane donna affetta da tale tipo di cancro; una speranza non solo per guarire, ma anche per soddisfare quel desiderio di maternità che, per motivi di varia natura, non ha ancora potuto soddisfare.

Per ulteriori info: http://www.teatrosancarlo.it/it/pages/san-carlo-sociale.html

di isnews.it

Back

sanità