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La Tavola Osca (detta Tavola di Agnone)

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La patacca venduta al British Museum e l'originale tenuto in Agnone

di Franco Valente - fb

10 ottobre 2017

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Dal 1848 viene studiata da tutti gli scienziati dell'epigrafia mondiale e nessuno si era accorto che era una patacca.

L'originale, ritrovato da Nicola Mastronardi a seguito di una comunicazione dell'avv. Ciaramella di Campobasso, dal 2015 viene tenuto da parte in attesa che la scienza archeologica dica quello che ormai molti sanno.

La storia vera è stata ricostruita in maniera splendida e sintetica da Enzo Carmine Delli Quadri nel 2015:

La cosa non può fare che piacere agli Agnonesi che hanno rifilato agli Inglesi del British Museum una magnifica, autentica, patacca! 

VERSIONE UFFICIALE

Il Contadino capracottese Pietro Tesone, nel marzo del 1848, trova, arando, la Tavola e la consegna al proprietario del terreno, Gian Gregorio Falconi. Questi la cede, sempre nel 1848, all’orafo agnonese Vincenzo Paolo D’Onofrio. Nell’ottobre di quell’anno, esce la notizia ufficiale del ritrovamento grazie a Francesco Saverio Cremonese. Nel 1867, l’orafo agnonese vende la tavola all’antiquario di Roma, Castellani, il quale, a sua volta, la vende al British Museum di Londra nel 1873. Fine di questo viaggio.

VERSIONE VERA

Il Contadino capracottese Pietro Tesone, nel marzo del 1848, trova, arando, la Tavola e la consegna al proprietario del terreno, Gian Gregorio Falconi. Questi la cede, sempre nel 1848, all’orafo agnonese Vincenzo Paolo D’Onofrio. Nel 1901, la Tavola, per eredità, passa nelle mani di Tito D’Onofrio e, ancora per eredità, passa alla figlia Ersilia D’Onofrio andata in sposa a Erasmo Amicarelli. Sempre per eredità la Tavola passa ad Adriano Amicarelli, nel 1961 e da questi, ai figli Ersilia, Alberto, Carlo, Paolo, Adriana, Marco, i quali decidono che la Tavola deve appartenere a tutti loro e non solo a uno di loro. Fine di questo secondo viaggio.

di Franco Valente - fb

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