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No al Trattato C.E.T.A.

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Per difendere l'ambiente, la salute e l'agricoltura “No alla ratifica del libero scambio firmato a Bruxelles il 30 ottobre 2016 tra Unione Europea e Canada”

di Michele Petraroia (Consigliere Regionale)

28 giugno 2017

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In apertura della seduta consiliare del 27 giugno, accogliendo la sollecitazione di diverse organizzazioni nazionali tra cui COLDIRETTI, CGIL, ARCI, ADUSBEF, LEGAMBIENTE, GREENPEACE, FEDERCONSUMATORI, ACLIterra. MOVIMENTO CONSUMATORI,  e SLOW FOOD , protocollerò in Aula una Mozione Urgente tesa a far esprimere una netta contrarietà della Regione Molise alla ratifica del Trattato CETA di libero scambio firmato a Bruxelles il 30 ottobre 2016 tra Unione Europea e Canada.

Come denunciano correttamente le menzionate organizzazioni agricole, sindacali, di tutela ambientale e di difesa dei consumatori, sussistono gravi rischi per la salute, per l’ambiente, per l’occupazione e per le prospettive dell’agricoltura europea e in particolare del sistema agroalimentare francese ed italiano. Sono a rischio 230 mila posti di lavoro in Europa, i prodotti agricoli canadesi coltivati su economie di scala impensabili per le nostre dimensioni invaderanno i nostri mercati e soppianteranno le nostre produzioni, l’uso di  trattamenti chimici vietati in Europa metteranno a rischio i consumatori e creeranno un dumping a danno dei nostri agricoltori, su 291 denominazioni agroalimentari IGP e DOP del Made in Italy solo 41 sono state ammesse nel trattato di libero scambio e l’esclusione delle restanti 247 produzioni determineranno danni economici incalcolabili, e l’immissione di 50 mila tonnellate di carne di manzo e di 75 mila tonnellate di carni suine comprometteranno il principio di precauzione alimentare viste le differenti normative vigenti in Canada. 

Il Trattato CETA è un Cavallo di Troia che consentirà alle multinazionali americane e messicane, in base agli accordi del Nafta di aprire una filiale in Canada per accedere al mercato europeo senza che l’operazione contraria consenta alle nostre imprese di accedere ai loro mercati. Più in generale se passa il Trattato verrà messa a rischio l’agricoltura italiana, tipica e di qualità, a vantaggio di un’omologazione di produzioni e di consumi che cancellerà per sempre tradizioni locali, identità territoriali e economie di aree interne e montane già in difficoltà a reggere l’urto della globalizzazione

di Michele Petraroia (Consigliere Regionale)

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