Salviamo il Teatro del Loto

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La politica chiude i teatri, ai cittadini il compito di tenerli in vita

di ilbenecomune.it

20 aprile 2017

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Aderisci a questa campagna inviando una mail all’indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro il 10 di maggio prossimo venturo.

Al Presidente della REGIONE MOLISE;

al Presidente della Provincia di Campobasso;

al Sindaco del Comune di Campobasso

al Sindaco del Comune di Ferrazzano

Il Teatro del LOTO, da 10 anni, è un bene comune per la collettività molisana. Il lavoro che ha prodotto ha generato arricchimento (culturale e materiale) per singoli lavoratori, luoghi e imprese. Quello che tanti oggi considerano “il più bel piccolo teatro d’Italia” ha rappresentato uno degli elementi cardinali perché il Touring Club Italiano valutasse, nel 2012, il Comune di Ferrazzano “Borgo interno di Eccellenza”, insignendolo della Bandiera Arancione.

Nell’ultimo decennio, il LOTO si è distinto per:

• una programmazione che lo ha rivelato come una realtà teatrale fra le più innovative e apprezzate del centro sud, con capacità di promuovere spettacoli ed eventi (oltre 400 da fine 2007 ad oggi, con più di 2000 artisti ospitati) attenti ai nuovi linguaggi, all’incontro fra le arti performative e alle contaminazioni culturali;

• aver conquistato la fiducia del pubblico molisano, che considera il LOTO riferimento di qualità artistica, oltreché luogo di elaborazione e condivisione di esperienze e pensiero critico, un locus animae dove si promuove la cittadinanza attiva e consapevole;

• aver programmato, con professionalità, entusiasmo e competenza, attività creative di sviluppo territoriale, riuscendo a farsi parte attiva della crescita e delle istanze delle nuove generazioni, attraverso l’istituzione della SPAS “Scuola Propedeutica d’Arte Scenica”, che ha promosso nell’ultimo decennio un’attività di formazione di giovani talenti, divenuti nel frattempo professionisti, che nel LOTO hanno trovato il primo palcoscenico della vita e un luogo  nel quale hanno esercitato il diritto di poter sperimentare e sbagliare, sentendosi rispettati e valorizzati;

• essere una nuova realtà produttiva per il Molise, che ha visto riconosciuta la sua Compagnia stabile dal FUS del MIBACT (primo caso in assoluto nella storia della Regione) come: IMPRESA DI PRODUZIIONE TEATRALE – TEATRO DI INNOVAZIONE E SPERIMENTAZIONE, in un territorio dove la crescita del lavoro, riferito alla produzione teatrale e creativa, è rimasta per decenni pressoché sommersa e fagocitata da soggetti non molisani. Oggi, soprattutto grazie al LOTO, i lavoratori dello spettacolo hanno trovato in Molise una loro dignità artistica e professionale, che contribuisce alla crescita economica dell’intera regione. Per ottenere e mantenere la  qualifica attribuitagli dal FUS, solo nell’ultimo biennio, il LOTO ha prodotto oltre 2100 giornate lavorative e contributive,  versando all’INPS e allo Stato contributi e imposte per oltre 50.000 euro.

Il paradosso è che oggi il Teatro del LOTO vede compromessa la stessa possibilità di sopravvivenza della sua sede storica e dell’eccellente programmazione artistica che ha sempre garantito, essendo stato privato del tutto, sia nel 2016 che nel 2017, dei contributi della Regione Molise. Eppure la Fondazione Molise Cultura, braccio operativo della Regione, non ha lesinato in questo periodo ingenti risorse per imprese teatrali non molisane, che hanno spesso promosso programmazioni artistiche discutibili e con cachet molto superiori a quelli di mercato.

Chiediamo perciò che a garanzia e tutela del futuro del Teatro del LOTO, dei lavoratori della creatività e della conoscenza che vi operano in modo diretto e indiretto, la Regione Molise e gli Enti pubblici regionali coinvolti, s’impegnino a stabilire un accordo di programma pluriennale che gli assicuri le risorse necessarie per lo svolgimento del ruolo fecondo e fondamentale che svolge, a beneficio dell’intera comunità regionale.

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HANNO ADERITO:  Bein Gisella – Benevolo Alessandro – Berardo Umberto – Bubbico Carolina, musicista – Campli Bianca, Presidente del Club per l’Unesco di Vasto – Cappussi Eliana – Cardarelli Oscar – Cerciello Carlo, Teatro Elicantropo – Chiavaro Claudio – Ciarla Luca – Colitti Michele, giornalista – De Matteis Valentina – di Ciocco Giuseppe – Di Cienzo Pina, insegnante – di Giorgi Augusta, avvocato – Di Lella Paolo, giornalista – Di Sabato Italo, responsabile Osservatorio Repressione – Di Mario Simona – Diodati Luisa – Domenici Mara – Ferrente Agostino, regista, Presidente Apollo 11, Co-fondatore dell’Orchestra di Piazza Vittorio – Franco Angelica – Frenza Nicola – Fusco Cosimo – Galasso Fernando – Germano Giovanni, Coordinatore “cammina, Molise!” - Grosso Andrea, graphic designer – Iamartino Patrizia – Longo Alessandra – Mancinelli Angela – Manocchio Michele – Maroncelli Giulio, attore – Matticola Alessandro – Miele Alessandro, violinista – Moffa Spedino Giuseppe – Montano Francesco – Oliva Gianni, Prof. Ordinario di Letteratura italiana Università “D’Annunzio” di Chieti-Pescara – Paolucci Andrea, Compagnia del Teatro dell’Argine – Ricciuto Marina – Ricciuto Michele – Ruggieri Antonio, giornalista, direttore de “il Bene Comune” – Rutigliano Oreste – Sabelli Daniela, avvocato – Scasserra Michele – Sgarbi Vittorio, critico d’arte – TeatroSocial Ariston – Uliano Michela – Ursino Tiziana – Varrone Antonio, Direttore Ass. Industriali del Molise

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