A Roma il Raduno annuale di “cammina, Molise!”

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Tanti i marciatori intervenuti all’incontro di Roma. Un bel momento per stare insieme e informarsi sulle prossime iniziative promosse dall’AC La Terra 

di Giovanni Germano

14 marzo 2017

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Eravamo ben 130 persone la sera di sabato scorso.

Siamo stati bene, è stato bello rivederci per parlare, cantare, ballare e mangiare qualcosa insieme. 

Le cose semplici che ci contraddistinguono. 

L’appuntamento annuale che non può più mancare, una bella occasione anche per parlare dei prossimi appuntamenti della III Edizione del “cammina, Molise! in Argentina”  e della prossima manifestazione d’agosto che quest’anno, per il 23° anno consecutivo, porterà persone a camminare per conoscere i borghi e le terre molisane.

L’altra sera eravamo tanti, eppure ci conoscevamo uno per uno, come in una grande famiglia.  

I pochi nuovi, che hanno partecipato, chiedevano stupiti come avessimo fatto a mettere insieme tanta gente molisana e, quando si faceva notare loro che di molisani tra quelle persone ce n’erano pochi, la meraviglia aumentava. 

Sì siamo riusciti a creare, dopo tanti anni, un folto gruppo di molisani d’adozione, sparsi non solo a Roma ma in tante altre parti d’Italia. Molisani d’adozione che hanno imparato ad apprezzare e, nello stesso tempo, ad amare la natura, la storia e la cultura delle nostre terre; molisani d’adozione che, a differenza di tanti molisani impiantati in Molise più o meno influenti, hanno capito che quella natura, quella storia e quella cultura vanno preservate perché rappresentano la vera ricchezza di quel Territorio. 

E questa presa di coscienza è il messaggio che il “cammina, Molise!” ha portato in giro nei tanti borghi attraversati in questi ventitre anni, passati così in fretta, nella speranza che venga raccolto dai giovani, che ancora resistono nelle trincee molisane, per riprendere a camminare, fuori dalle trincee, su una terra che prima di tutto dovranno imparare ad amare, come l’hanno amata i loro padri,  e poi piantarvi i semi giusti ed aspettare con pazienza la germogliatura.

di Giovanni Germano

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