In difesa del massiccio del Matese

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Sit- in antieolico in località Ripa Malaportelle

di Gianluigi Ciamarra

13 febbraio 2017

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Stamattina, 11 febbraio 2017, siamo stati in località Ripa Malaportelle, sulla Montagna di Morcone, dove sorgerà, a breve, un immenso impianto eolico.

Mai come oggi si era così indignati per lo spettacolo presentatosi ai nostri occhi.

Allevatori ed agricoltori della zona che hanno partecipato al sit-in avrebbero voluto fermare, in qualche modo, questa desolante devastazione. 

Ma cosa fare in questi casi, quando tutto è stato già deciso?

E’, sicuramente, troppo tardi per intervenire ed arrestare l’avanzata delle ruspe e delle trivelle dell’eolico selvaggio, dopo le svariate azioni intraprese, da anni, dal Comitato civico sorto a tutela e salvaguardia della montagna di Morcone e di chi lo ha sostenuto (forse in pochi?).

Lunedì continueranno con i lavori e si vorrebbe tanto trovare una soluzione per bloccare tutto questo scempio.

Ci riusciremo in extremis?

Di La Nostra Terra Morcone

PRESA DI POSIZIONE DEL PRESIDENTE DI ITALIA NOSTRA DI CAMPOBASSO

Tra non molto le bellezze del massiccio del Matese non saranno più tali. Gli interessi politici ed economici di pochi devasteranno un bene di tutti; politici e affaristi si sono fatti beffa della volontà popolare, di leggi e persino della Costituzione, calpestando ogni diritto del cittadino e calpestando e massacrando luoghi sacri della natura, della nostra memoria collettiva e della nostra storia. Esprimo tutto il mio disprezzo per questa gente, forse ricca di denari, ma povera di spirito; esprimo tutto il mio odio (io che non ho mai odiato nessuno) per la classe dirigente che ha permesso e permetterà ancora il saccheggiamento delle nostre terre, barbari incivili; esprimo tutta la mia solidarietà agli amici del Sannio beneventano ai quali ci lega l'esemplare storia di un antico popolo fiero e coraggioso e con i quali condividiamo sia l'amarezza per le razzie subite che l'impotenza per non poter contrastare, noi, unici padroni del territorio, l'avidità di quanti si rendono responsabili di tali crimini.

di Gianluigi Ciamarra (Presidente di Italia Nostra CB)