Quando al buio restava il Molise

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La politica riacquisti il suo ruolo e si torni al pubblico

di Giuseppe Salluppo 

25 gennaio 2017

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Mi ha fatto pensare, e non poco, la risposta data da un dirigente dell’Enel per la mancanza, ancora, di energia elettrica in un paesino delle Marche. “Non c’è convenienza commerciale”, la risposta e, dunque, impianti realizzati al minimo. L’infelice, ma realistica, risposta mi ha riportato indietro nel tempo. Ricordate, quando anche il Molise, a seguito di nevicate o maltempo restava al buio? Si avevano situazioni tali fino ai primi anni ’90. Poi, un massiccio intervento finanziario per la realizzazione di opportune cabine. Progettate dall’allora capo compartimento Enel Molise (allora c’era), Domenico Mantegna. Ricordo, ancora, nell’intervista che gli feci, che sottolineava l’importanza di quell’intervento che avrebbe risolto il problema della mancanza di energia elettrica con la neve o forte maltempo. 

Così è stato. 

Certo, allora, non si parlava di “convenienza commerciale”. C’era ancora l’intervento pubblico quello capace di garantire gli interessi generali e i valori diffusi, divisi e condivisi. Oggi, invece, è tutto nelle mani  della tecnica nel nome dei mercati. La finalità non è il bene comune ma l’apparato. Attenzione, torniamo a riflettere su questi aspetti. La politica riacquisti il suo ruolo e provi a riequilibrare il quadro.  Perchè,  più cresce l’effetto della tecnica e l’espansione del mercato, più avvertiamo la necessità di colmare la carenza di principi, destini, orizzonti, ambiti qualitativi che diano senso ed altezza e non solo larghezza e strumenti alla nostra vita, alla nostra comunità. Le calamità naturali ci insegnano che non si possono abbandonare i territori al loro destino perchè manca la “convenienza commerciale”. Quell’ossatura istituzionale unitaria, che ha assicurato la modernizzazione del nostro paese ha smesso di funzionare quando la partitocrazia ha perso gli ultimi argini civili e morali, quando la demagogia dei sindacati e la follia delle Regioni ha distrutto il restante. A sostituire il tutto, una liberalizzazione senza senso che guarda solo al profitto. Oggi, ci vuole una compensazione. Per non restare al buio.

di Giuseppe Salluppo (da gazzettamolisana.com)