“Mechèle De Cole”

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A Bojano la presentazione del volume di Michele Tanno

di A. C. La Terra

30 dicembre 2016

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Prodotti autoctoni molisani, ne ha parlato il dott. Michele TANNO a Bojano, la capitale del Peperone, ieri presso il Gran Caffè Gentili. Un progetto che parte dal basso lanciato in occasione della presentazione del libro di Michele TANNO, noto cultore e ricercatore dei prodotti autoctoni Molisani e padre dell’Associazione “Arca Sannita “.

Ieri, 29 dicembre, c’è stato un incontro che ha preso spunto proprio dalla presentazione di uno dei libri più significativi del dott. Michele TANNO dal titolo “Mechèle De Cole“. Michele, un personaggio esistito realmente, che ha rappresentato la vita Molisana di un uomo che girovagava il Molise e che, nonostante la sua manifesta incapacità mentale, ha dato nella semplicità di uomo povero, servizio significativamente espresso dallo spirito di adattamento, non più molto attuale per i tempi d’oggi.

La storia parte da San Biase per poi toccare Limosano, Lucito, Civitacampomarano, Petrella, sino ad arrivare in Puglia lungo le vie del tratturo. Transumante nella povertà più assoluta, di quella povertà che, con il suo sorriso, catturato nel 1946, dal fotografo di fama Mondiale, Tony Vaccaro, né traeva tesoro.

La copertina del libro, è senza dubbio, espressione poetica di tutto il racconto, di un racconto che mira all’innamoramento di un territorio unico quale il nostro amato Molise.

E’ grazie a personaggi come Mechèle, che hanno spinto Michele Tanno ad essere il Michele Tanno agronomo, conoscitore, scopritore, ricercatore, manutentore, delle peculiarità autoctone del nostro Molise . Da qui lo sprone ai giovani e meno giovani, a donne e bambini ,nel partecipare attivamente alla riscoperta delle nostre identità nel nome di un progetto “Arca Sannita“ che mira a riscoprire per conservare il nostro BIO, la nostra Vita.

Bojano, tempo addietro, era considerato l’Orto del Molise e con i suoi peperoni ha fatto la storia. Riportiamola a galla e, Bojano pieno di “peperoni”, non sarebbe da disdegnare se nel progetto poi si innestino attività economiche ed identità perdute. Il 29 dicembre ha offerto l’occasione giusta per parlarne e per saggiare la saggezza del passato.

di A. C. La Terra